Vulcanalità
In un frammento precedente si parlava di godimento anarchico liberato dalla prigione dell'immagine e del plug anale come strumento per trasformare il corpo in una carta di intensità.
Ora c'è da fare una precisazione: se il plug è prefabbricato, in realtà il godimento non è poi proprio così anarchico. La forma del godimento è ancora (in buona parte) organizzata a priori, in fase di progettazione.
Chi progetta i plug anali è il Dio Vulcano. Forgia le armi per l'esercito del Piacere Anale. Organizza il godimento partendo da una massa-informe-corpo-senza-organi in plastica / vetro / PVC / resina / ecc... Si gode sempre secondo i dettami di Vulcano. Vulcano può essere un artigiano o un'azienda. Può forgiare a mano o per via di un processo industriale.
Nel momento in cui persiste una divisione sociale tra lavoro e godimento, cioè nel momento in cui Vulcano non è l'utilizzatore finale del plug, lo scopo della progettazione rimane generico e approssimativo. A volte i plug prefabbricati (specialmente quelli giganti) sono plug scenici. Non sono progettati in funzione del godimento, ma in funzione dello spettacolo. Facciamo l'esempio di un canale PornHub su cui vengono caricati video anal. In quel contesto l'inserimento del plug (assieme alla scomodità delle posizioni assunte da chi lo indossa) è funzionale alla telecamera e allo sguardo dello spettatore. Un plug a forma di tentacolo gigante funziona visivamente molto meglio di un plug più piccolo e modesto, ma magari più comodo e piacevole (perché riempie meglio l'interno nei punti giusti). Lì non si gode tanto per l'inserimento del plug in sé, ma per il fatto di venire guardati/riconosciuti/desiderati dallo spettatore che lascia commenti, like e fa incrementare il contatore delle visualizzazioni. Il godimento macchinico (cioè l'intensità generata dall'interruzione di flusso della macchina-ano) è subordinato alla lotta di riconoscimento.
(Re: Zizek => un content creator che legge Lacan)
In realtà si trovano a buon mercato ottimi plug fatti in materiale soffice al tatto ma rigido nel modo giusto. Le palline anali collegate sono molto versatili. I plug tentacolari, tolta la funzione scenica, sono utili a creare lo spazio interno in vista dell'inserimento di altri plug (o altre palline). Ma il limite insormontabile di ogni prefabbricato si configura nel non essere stato progettato appositamente per le esigenze e le fattezze di una persona reale. Divenire Vulcano significa quindi andare oltre la divisione del lavoro anale e forgiarsi il plug a seconda delle proprie necessità.
La gara a chi fa entrare il plug più grosso (anche quando si gareggia da solə, contro sé stessə) è, sotto mentite spoglie, l'ennesima riproposizione della solita inutile gara a chi ha il cazzo più lungo. Non contano solo le dimensioni, ma anche il modo in cui si crea e si riempie lo spazio interno. Per esempio: usando un set di frutta tondeggiante (appositamente pulita e lavorata nelle zone spigolose per evitare tagli interni) con un diametro variabile (dai 6 agli 8 centimetri) è possibile inserire tanti piccoli plug ricombinabili, spingerli dentro in modo che vadano a premere contro i punti giusti, dando una sensazione di riempimento che difficilmente il singolo plug può eguagliare. Inserire prima una pera e sfruttare la punta stretta per andare in avanscoperta creando spazio. Combinarla con una mela per lasciare l'ano semi-aperto e bruciante. Si dirà: ma è pericoloso perché la frutta non ha la base piatta che previene il risucchio. In realtà è difficile che una volta inserito il plug-frutto vada molto lontano, perché dopo circa 15-16 centimetri c'è un secondo gruppo di muscoli che blocca il risucchio. Basta infilare le dita dentro, spingere e farlo uscire.
Insomma: si tratta di provare e sperimentare. Con le stampanti 3D poi si schiude veramente un universo di virtualità...