Lo stadio di sviluppo delle forze produttive

In questa conferenza del 2017 Domenico Losurdo difendeva Marx e Engels dalle critiche di Latouche e liquidava la decrescita come ideologia reazionaria, cercando analogie con autori passati (Feuerbach, Schiller) che auspicavano un ritorno alla natura (in seguito a delusioni dovute a processi rivoluzionari terminati in modo inatteso):

https://invidious.copyriot.xyz/watch?v=J3YhV3dMh2o

Ma oggi ha ancora senso parlare di pieno sviluppo delle forze produttive?

Questo video sul canale di Bernardo Cumbo parla di un'azienda che usa stampanti 3D per produrre case low-cost fatte di fango e paglia:

https://invidious.copyriot.xyz/watch?v=AjgUaUltD0Q

Allo stadio attuale il progresso tecnologico permetterebbe già di togliere dalla miseria tutte le persone del mondo fornendo una casa, energia pulita, dando la possibilità di vivere in modo ecologico e senza dover vendere (alienare) la propria forza-lavoro.

Le motivazioni per cui questo non si sta realizzando sembrano più di tipo politico: una minoranza di ultra-miliardari continua a promuovere modelli insostenibili per non perdere i propri privilegi, la maggioranza della popolazione inconsapevole/indifferente in merito alla propria condizione di classe e a quella dell'ambiente (proprio perché ha introiettato i suddetti modelli), la mancanza di una forza politica di sinistra in grado di concretizzare un progetto di trasformazione sociale...

Sembra più che ad essere confutata sia stata quella visione messianica del progresso che vedeva il socialismo come punto di approdo storico fisiologico, poiché il capitalismo ad un certo punto sarebbe collassato sulle proprie contraddizioni. Finora il capitalismo ha sempre mostrato di sapersi riconfigurare e riadattare ai cambiamenti storici.