Evoluzione del sottoproletariato
La differenza principale tra il sottoproletariato descritto da Pasolini e la figura del delinquente glorificata oggi dalla musica Trap è questa: i personaggi delle opere pasoliniane non ostentano status symbol, non ambiscono al successo o a nessuna scalata sociale secondo i valori borghesi. I trapper, invece, nei loro testi glorificano i soldi, le macchine, i vestiti firmati, le donne intese come trofeo da ostentare, ecc... Mentre il sottoproletario del tempo rappresentava un'alterità rispetto al costume borghese, la figura del criminale glorificata oggi dai media (social network e piattaforme di streaming) è perfettamente integrata e funzionale ad incanalare e trasmettere i valori della competizione capitalista.
Vedi anche: uso di droghe come status che simboleggia l'integrazione, separato da condizione di marginalità e oppressione.
Esempio: confronto tra il personaggio di Accattone e il trapper PaPa Spa. Vengono entrambi dalle borgate romane. Vivono (o hanno vissuto) più o meno degli stessi espedienti. In Accattone c'è il rigetto del lavoro, della fatica, c'è rassegnazione e disillusione, ma anche spontaneità e vitalità. Il social-criminale moderno invece usa la retorica della spontaneità per costruire il suo personaggio e monetizzare attraverso le visualizzazioni. Ostenta, esibisce, spettacolarizza... mira all'integrazione e al successo.
Il delinquente di successo come figura speculare alla comparsa del mercato dell'anti-capitalismo. Il sistema che ingloba le critiche, le rimastica e le risputa in forma funzionale alla propria riproduzione. Sono molto più odiati i poliziotti rispetto ai delinquenti.
Ma nella misura in cui la macchina mediatica glorifica il delinquente, si può dire che tenda a renderla più tollerabile e a normalizzarla. Forse l'assorbimento dei valori funziona in entrambi i sensi: come il delinquente diventa competitivo e integrativo, anche le cosiddette persone per bene introiettano i valori della vita di strada. Ragazzini che vengono da famiglie benestanti si atteggiano a delinquenti per ottenere il rispetto degli altri, per fare bella figura all'interno della loro cerchia. Esempio: Fabrizio Corona viene da una famiglia benestante, ma l'immagine che ha sempre venduto di sé è quella del ragazzaccio, del delinquente, del ribelle. Niente di più lontano dalle idee che un borghese potrebbe avere in merito a educazione e rispettabilità! E la vende perché sa benissimo che funziona! Oggi vende il bad boy. “Sei un bravo ragazzo”è un eufemismo per dire “sei un coglione”.
Il CEO moderno si veste in modo informale (può avere anche tatuaggi o piercing), può abbracciare valori progressisti (inclusività, ambientalismo), deve dare l'idea di essere giovane e dinamico, a volte rigetta i valori borghesi tradizionali (famiglia, monogamia, castità...), non è più beneducato, dice parolacce. E' sparito il gentleman borghese!
Il precario moderno spesso non ha ne figli ne famiglia, quindi la definizione di proletario (cioè: colui che non dispone altro che della propria prole) comincia ad andare stretta... la sinistra ormai da decenni non ha più un progetto di trasformazione sociale, non c'è coscienza di classe perché vengono meno il concetto e il senso stesso di classe... è tutto più sfumato e frammentato.
E' in generale ancora vero che qualcuno vive sfruttando il lavoro di qualcun altro, ma la suddivisione borghese-proletario-sottoproletario risulta sempre più obsoleta e insufficiente per descrivere le dinamiche del capitalismo contemporaneo.